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Produzione e vendita olio extravergine di oliva pugliese

Olio extravergine d’oliva vittima della contraffazione

L’olio d’oliva italiano: prelibato, originale, inimitabile. Frutto di una sapienza antica e figlio di un contesto territoriale unico, fatto di qualità della terra, dell’acqua, del clima e del lavoro della gente. Una passione millenaria che dà vita a un’eccellenza alimentare che piace proprio a tutti: un tesoro! Naturale, quindi, che qualcuno, sul mercato internazionale, cerchi di approfittarne.

Parliamo di grandi e piccole aziende che attivano frodi e contraffazioni di ogni tipo, ovviamente illegali. Lo fanno, senza scrupoli, per proporre il prodotto più ambito, desiderato e aspirazionale: in sintesi, per vendere e guadagnare di più. Vergogna! Purtroppo, più il mercato diventa globale, e più il fenomeno si fa esorbitante: un’onda nera che prende di mira e danneggia tutto il “made in Italy”, ma in particolare quello agro-alimentare.

Per non cadere nella trappola, dedichiamo un istante a capir bene di cosa si tratta: anzitutto, occorre distinguere tra i diversi tipi di frode alimentare.

Le frodi più diffuse

Quando viene modificata la composizione naturale dell’alimento, con l’uso di sostanze di qualità inferiore (vendere latte scremato per latte intero, ad esempio), ci troviamo davanti a un prodotto adulterato. La contraffazione si ha, invece, quando si mente sulla qualità e sulla purezza del prodotto (vendere un alimento scongelato per un fresco). Siamo di fronte a sofisticazione quando incrociamo un prodotto che contiene elementi non sono utili alla composizione dell’alimento, ma aggiunti per migliorarne l’aspetto coprendone i difetti (coloranti nelle carni per ravvivarne il colore).

Un prodotto, poi, si dice alterato quando contiene componenti chimici che vanno a modificare le proprietà dell’alimento stesso per prolungarne i tempi di conservazione. C’è, infine, la falsificazione vera e propria, che si ha quando si sostituisce un prodotto con un altro. La margarina al posto del burro, ad esempio, o un olio diverso che si spaccia per olio d’oliva. Nei casi più comuni, il vero olio di oliva contenuto nelle confezioni è inferiore alla quantità riportata e viene mischiato ad altro olio più economico di qualità inferiore. Ancor peggio è quando l’olio d’oliva viene invece diluito con altri olii di diversa origine, come l’olio di mais, l’olio di semi di girasole, l’olio di palma, olio vegetale, olio di noci, olio di nocciola, olio di arachidi, olio di semi di soia.

Alcuni casi, recentemente, si sono guadagnati l’attenzione dei giornali e la legge ha fatto il proprio corso in Asia, Europa e America Latina. Negli anni scorsi, ad esempio, la difficile situazione economica in Grecia ha portato alcune aziende a vendere porta a porta olio extra vergine d’oliva contraffatto, cioè tagliato con olio di soia e colorato con clorofilla. Non soia ma canola al 93% per un olio etichettato come “Extra Virgin Olive Oil” e “100% Olive Oil”, venduto, invece, dalla MOI Foods: un’azienda malese che segnalava in etichetta anche la finta provenienza “Mediterranean Blend”. Fatti simili sono stati denunciati e puniti anche in Cile e Australia. Ma la sete di “denaro facile” non si ferma qui e prende i colori della tragedia se la mistura viene realizzata con olii non alimentari: come nel 1981 quando, in Spagna, numerose persone morirono dopo aver consumato dell’olio d’oliva che, in realtà, era sintetico.

Truffe all’estero dei prodotti che “suonano italiano”

Italian sounding” è un termine utilizzato per indicare prodotti che, nel nome, negli ingredienti, nella denominazione di origine, nei colori, lasciano intendere un’origine italiana, in realtà di pura fantasia, inducendo il consumatore ad associare l’imitazione ad un prodotto autentico. Il caso più classico è quello del “parmesan”, presente in numerosissimi piatti pronti americani, a far intendere che si tratti di Parmigiano quando così certamente non è. O del Gorgonzola che diventa “Cambonzola” o “Gorganzola”. Il trucco funziona e le indagini rivelano che la presenza di una parola o di un marchio – sia pure fittizio – italiano in etichetta è, per il 54% dei consumatori nel mondo, un segnale che li convince ad acquistare il prodotto spendendo anche un po’ di più.

A differenza della contraffazione, purtroppo, l’italian sounding non è legalmente perseguibile in molti Paesi, con perdite per il “made in Italy” stimate dal Ministero per lo sviluppo Economico in oltre tre miliardi di euro l’anno.

Altri esempi non mancano e sono anche esilaranti: ecco, dunque, comparire in etichetta la “Zottarella” (a dire mozzarella). Sempre tra i formaggi troviamo un fantomatico (e delizioso?) “Montagnolo”. Non possiamo fare a meno di notare, poi, un sedicente pecorino (fatto però con il latte di mucca) dall’azienda “Sorrento” con sede a New York. O ancora la “Belgioioso INC” che fa intendere di produrre l’originale mozzarella con latte fresco di bufala (nel Wisconsin dove, forse, son bisonti). Nelle carni lavorate la denominazione più divertente è, forse, quella della “Primo Taglio INC” che ha tra le sua referenze anche la “capocolla”. Per l’olio d’oliva, infine, fa riferimento la “Bellissimo Food Inc” (sound italian?) che commercializza un’intera gamma scrivendo in etichetta che i prodotti sono confezionati in Italia (ovviamente falso) o “Pompeian oil INC” che sceglie una denominazione nobilmente latina per battezzare tutti i suoi olii (di fatto prodotti nel Maryland).

Chi applica il trucco dell’italian sounding sa bene quanto i prodotti italiani siano conosciuti e apprezzati e questa, sì, è una bella notizia. A proposito dell’olio d’oliva, infatti, una recente indagine segnala che nel mondo il 72% dei consumatori sa che l’Italia è un Paese produttore di olio extravergine di oliva e che il 37% dei consumatori a livello mondiale dichiara di acquistare frequentemente olio extravergine italiano. Le maggiori percentuali? In Francia, Austria e Russia, Stati Uniti e America centrale. Come si vede la qualità, alla fine, vince su tutto.

Come riconoscere un buon olio d’oliva

Numerosi centri di ricerca hanno messo a punto test scientifici per scovare gli olii extra vergine di oliva illecitamente miscelati con oli di oliva di qualità inferiore oppure altri olii vegetali. Nel caso non disponiate di un laboratorio attrezzato, qui vi diamo alcune indicazioni di base per valutarne da soli la qualità ed evitare le frodi più evidenti.

Quindi, versate poche gocce di olio su una fetta di pane e chiudete gli occhi e concentratevi sul gusto: se avvertite un’intensa sensazione di fresco fruttato d’oliva significa che l’olio è ottenuto da olive buone e sane. Ecco l’attributo principale di un prodotto di qualità: donare un’esperienza palatale “ricca e intensa”, che i prodotti fraudolenti di coloro che “allungano” l’olio d’oliva con altri olii non possono certo offrire. Poi, in base al tipo di oliva utilizzata e alla sua origine, presenterà diverse memorie aromatiche, dalla mandorla fresca alla mela, il carciofo, la foglia di pomodoro e altri vegetali. Non fatevi condizionare dai luoghi comuni: nell’olio extravergine l’amaro e il piccante non sono attributi negativi, anzi, anch’essi descrittori positivi. Il colore, poi, non fornisce alcuna indicazione di qualità, ma diffidate degli olii tendenti al rossastro: probabilmente sono vecchi o stati esposti alla luce, all’aria o al calore.

Assaggio a parte, il modo migliore per evitare truffe è sicuramente quello di acquistare esclusivamente prodotti garantiti, a filiera corta e dalla provenienza certa: nell’olio d’oliva ed extravergine d’oliva, Frantoio Muraglia rappresenta un indirizzo sicuro.
L’origine è nobile e autentica: 40 ettari di terreni olivetati nelle campagne di Andria, nell’altopiano della Murgia, un vero tempio nella cultura dell’olio. I suoi olii, poi, sono ottenuti solo dalle pregiate varietà di oliva coratina e oliva peranzana, selezionate e lavorate immediamente secondo il metodo classico della spremitura a freddo. I frutti sono franti con molazze di granito la cui lenta rotazione garantisce la perfetta omogeneità della pasta. Una lavorazione a ciclo continuo sviluppata con impianti innovativi che dà vita ad un prodotto a bassissima acidità e dalle incomparabili caratteristiche organolettiche.

L’olio extravergine di oliva del Frantoio Muraglia si fregia della certificazione 100% prodotto italiano: una vera eccellenza del “made in Italy” agroalimentare, altro che “italian sounding”. Fruttato medio, fruttato intenso, denocciolato e biologico le varietà in gamma, alle quali si aggiungono i condimenti a base di olio extravergine d’oliva: limone, sedano, peperoncino e zenzero. Quattro bouquet aromatici in cui tutte le materie prime si uniscono per dare un tocco di gusto e personalità a tutte le ricette, classiche o creative. Tutte eccellenze che rendono Frantoio Muraglia una firma di qualità inimitabile, apprezzata in Italia e in tutto il mondo.

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