L’etichetta di un olio rivela da dove viene e come è stato prodotto: per questo motivo e per evitare brutte sorprese, è importante saperla leggere
Un tempo, quando si parlava di etichetta, si parlava di buone maniere. Naturalmente, il primo significato della parola è quello di “cartellino”, per identificare un prodotto: ma in epoca antica tali cartellini, le etichette, appunto, servivano anche a fissare regole pratiche della vita in società e del cerimoniale delle corti. Precetti per comportarsi nel modo migliore in ogni occasione, insomma; ma sempre nel nome del buon gusto.
Ebbene, anche quando parliamo di olio extravergine d’oliva parliamo di etichetta… e di buon gusto! Sì, perché saper leggere l’etichetta di un olio significa saperlo valutare, per evitare brutte sorprese e conoscere davvero questo prodotto, per apprezzarlo al meglio.
Perché l’etichetta di un olio extravergine di oliva ci dice da dove arriva quell’olio e ne garantisce la qualità. Oltre a dare tutta una serie di informazioni che descrivono e contrassegnano questo prodotto. Una guida imprescindibile, quindi, nel nome del sapore.
Etichetta: il passaporto dell’olio extravergine d’oliva
L’etichetta dell’olio, dunque, è lo strumento che permette al consumatore di capire di che prodotto si tratta. Un testo che, proprio come un documento ufficiale, deve riportare alcune caratteristiche imprescindibili: a cominciare dal nome, a seconda della sua tipologia, che sia olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva, semplice olio d’oliva o olio di sansa di oliva.
Se però parliamo del primo, va specificato per legge, in etichetta, che si tratta di “olio di oliva di categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”. Altre diciture che si possono trovare sull’etichetta, in riferimento all’olio extravergine, sono “spremitura a freddo” o “estratto a freddo”, che si usano quando le olive vengono spremute a una temperatura inferiore ai 27°.
Quali sono le indicazioni obbligatorie che devono essere riportate sull’etichetta dell’olio di oliva?
Come abbiamo detto, la prima indicazione obbligatoria è la denominazione di vendita e di origine. Sull’etichetta dell’olio va obbligatoriamente indicata, poi, la quantità netta, indicata in litri, centilitri e millilitri in forma estesa o abbreviata.
La terza informazione che le etichette dell’olio di oliva devono riportare è il termine minimo di conservazione (la dicitura “consumare preferibilmente entro”): la data di scadenza, insomma, entro il quale il prodotto deve essere consumato. Entro questa data, che generalmente è tra i dodici e i diciotto mesi dall’imbottigliamento, l’olio conserva tutte le sue caratteristiche organolettiche.
Se conservato correttamente, l’olio si può consumare anche oltre questa data, ma potrebbe iniziare a perdere alcune di queste caratteristiche. L’etichetta dell’olio, infatti, riporta anche le condizioni di conservazione (in genere, si trova la dicitura “conservare in luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore” o simili).
Cosa deve contenere l’etichetta dell’olio?
Tutto qui? Certo che no. L’etichetta dell’olio extravergine di oliva deve contenere anche altre informazioni. Per esempio, il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del produttore. Insomma, chi lo produce. A seguire, il paese d’origine e il lotto di provenienza (una serie di numeri preceduta dalla lettera L, importanti per individuare eventuali prodotti non conformi finiti, accidentalmente o meno, sul mercato).
Dal 2016, inoltre, devono comparire obbligatoriamente sull’etichetta dell’olio anche le informazioni nutrizionali: ovvero tutte le informazioni relative al valore energetico dell’alimento. Vale a dire tutti i grassi (acidi grassi monoinsaturi, saturi e polinsaturi), i carboidrati, le proteine, le fibre e il sale che l’olio contiene.
Come fare un’etichetta per olio d’oliva?
Quando si produce un olio extravergine, quindi, è obbligatorio fornire al consumatore tutte le informazioni di cui abbiamo appena parlato. Ma, oltre a queste, cos’altro rende l’etichetta dell’olio extravergine di oliva davvero unica? Lo stile.
Quello del Frantoio Muraglia è inconfondibile: nelle etichette del nostro olio extravergine infatti mettiamo, oltre alle informazioni obbligatorie, anche ciò che rende riconoscibili i diversi tipi di olio. L’immagine delle olive, per esempio, per dare risalto alle nostre monocultivar; ma anche gli altri ingredienti che si sposano con il gusto del nostro extravergine, come basilico, zenzero, peperoncino e limone.
Insomma: l’olio d’oliva extravergine è un amico dal gusto inconfondibile: ma perché l’incontro con questo amico sia davvero gustoso fino in fondo, è importante imparare a conoscerlo. L’etichetta è il primo impatto con l’olio: in un certo senso, è la sua prima impressione. E anche se sappiamo che l’abito non fa il monaco, la prima impressione è senz’altro qualcosa di importante.
Per questo, saper leggere l’etichetta di un olio extravergine di oliva diventa un’utile risorsa per incontrare… l’amico giusto, sotto forma di olio; per evitare pessime sorprese di gusto; e per iniziare – o continuare – un’esperienza di sapore in cucina nel migliore dei modi.