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Produzione e vendita olio extravergine di oliva pugliese

5 luoghi comuni sull’olio extravergine d’oliva da sfatare

L’olio extravergine d’oliva è uno dei grandi protagonisti della dieta mediterranea. Noto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche, deve tuttavia fare i conti con molti luoghi comuni da sfatareFake news che nulla hanno di vero, se non la capacità di diffondere confusione. E allora andiamo a sfatare insieme cinque luoghi comuni sull’olio extravergine d’oliva, che sicuramente almeno una volta vi sarete trovati ad affrontare!

L’olio extravergine d’oliva fa ingrassare

Falso. Una delle domande più comuni sull’olio di oliva riguarda le calorie. L’olio extravergine di oliva, come tutti gli oli, è composto da grassi; ma si tratta di grassi buoni, molti dei quali essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Si sente spesso parlare di colesterolo cattivo: i grassi contenuti nell’olio d’oliva contribuiscono a tenerlo sotto controllo, aiutando l’apparato circolatorio e l’organismo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. I grassi contenuti nell’olio extravergine, poi, oltre a contrastare il gonfiore addominale, sono fondamentali anche per aiutarci ad assimilare vitamine (soprattutto A, D, E e K) e calcio. Per saperne di più, ecco qualche altra informazione sui benefici dell’olio dell’oliva.

Quindi, per quanto riguarda le calorie, l’olio extravergine di oliva si rivela un prezioso alleato anche per chi lotta con i chili di troppo, sta seguendo una dieta o cerca di eliminare il più possibile i grassi. È risaputo, infatti, che i picchi glicemici rallentano il metabolismo e aumentano il sovrappeso: con il suo sapore, l’olio d’oliva migliora invece il sapore della verdura, che ha un grande potere saziante. 

Un’altra delle sue caratteristiche, quindi, è quella di favorire il senso di sazietà e di ridurre l’indice glicemico, grazie all’acido oleico e ai polifenoli che contiene. Un’ottima cosa per chi si trova a seguire una dieta, vuole combattere le calorie e conosce bene gli attacchi di fame improvvisa. Come dicevamo poco fa, insomma, i grassi contenuti nell’olio di oliva sono fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo. Naturalmente, bisogna fare attenzione a non esagerare con le dosi: mai aggiungere olio “a occhio”. 

Per insaporire i piatti e tenere sotto controllo la dieta e le calorie bastano infatti due o tre cucchiai di olio di oliva al giorno.

L’olio d’oliva è poco digeribile

Falso. Anche questo è uno dei luoghi comuni sull’olio extravergine da sfatare. Basti pensare in primis che l’olio extravergine viene inserito dai pediatri nelle dieta per lo svezzamento dei bambini: sarebbe così, se non fosse un olio particolarmente facile da digerire? Anche qui il merito è dell’acido oleico, che favorisce il lavoro della cistifellea e quindi la digestione. L’olio extravergine d’oliva, infatti, risulta molto più digeribile degli oli di semi, del burro e dello strutto, oltre ad essere particolarmente indicato anche per friggere. 

Avete mai sentito parlare di parlare del “punto di fumo”? Si tratta della temperatura massima che un olio può raggiungere prima di degradarsi e iniziare a rilasciare sostanze nocive. L’olio d’oliva ha un punto di fumo alto, a 210°: cosa significa? Un fritto, per essere leggero, croccante e non nocivo per il fegato, deve raggiungere almeno i 180°. A questa temperatura, però, i grassi che compongono gli oli di semi si degradano con il rischio di rilasciare sostanze nocive, come l’acroleina (avete presente quel fumo che sale dall’olio? Ecco). Questo non accade con l’extravergine: il suo punto di fumo elevato rende l’olio di oliva perfetto anche per la frittura. Ed ecco un’altra delle domande più gettonate sull’olio di oliva:

Se l’olio extravergine di oliva è piccante, vuol dire che non è buono?

Falso. Spesso assaggiando un olio extravergine di oliva, il piccante che si sente può far pensare che l’olio non sia di qualità. Al contrario, invece, più un olio extravergine di oliva è tendente al piccante se lo assaggiate a crudo, più è buono. Anche questo è uno dei luoghi comuni sull’olio extravergine da sfatare.

Ma perché l’olio extravergine di oliva di qualità è piccante? Succede perché i polifenoli che lo compongono, come per esempio l’oleuropeina, impediscono all’olio di irrancidire e gli regalano una funzione antiossidante per l’organismo. Maggiore è la quantità di polifenoli contenuta nell’olio di oliva, più questo risulterà, a un primo impatto, tendente al piccante. Ma non bisogna pensare che sia indicatore di cattiva qualità perché (spoiler) non è così. 

Il gusto piccante dell’olio si sente di più se le olive vengono raccolte a inizio maturazione. Naturalmente, però, anche il tipo di oliva utilizzata va a giocare un ruolo chiave: l’oliva peranzana e quella coratina, per esempio, sono particolarmente ricche di polifenoli, che contribuiscono a regalare all’olio di oliva questo gusto piacevolmente pungente e piccante. Un esempio? Il nostro fruttato intenso, che nasce dall’oliva coratina e contiene tre volte le quantità di polifenoli e di antiossidanti degli altri oli. Il suo gusto piccante (dato appunto dal tipo di oliva e dalla quantità di polifenoli) lo rende uno dei nostri oli più amati, con tutte le sfumature di sapore che porta con sé: carciofo, aneto, finocchio, in uno straordinario equilibrio di profumi.

L’olio di oliva diventando vecchio migliora, come il vino

Ecco un altro dei luoghi comuni sull’olio di oliva da sfatare. L’olio di oliva, a differenza del vino, diventando vecchio non acquista sapore. In generale, l’olio andrebbe consumato entro 18 mesi dalla data di confezionamento. Non esiste, infatti, una vera e propria data di scadenza per l’olio. Possiamo dire, però, che entro 18 mesi dalla data di confezionamento mantiene inalterato il suo gusto e le sue proprietà; oltrepassata questa data, invece, potreste avere a che fare con un olio di oliva vecchio, meno gustoso e con meno proprietà benefiche. 

La conservazione dell’olio dipende anche dalla quantità di polifenoli e antiossidanti che contiene: maggiore è la quantità di polifenoli e antiossidanti, maggiore sarà la capacità dell’olio di mantenere le sue caratteristiche e risultare gustoso ed equilibrato col passare del tempo.

L’olio di oliva ha un uso cosmetico limitato

Falso. L’olio di oliva è invece un prezioso alleato nella cosmesi, grazie al suo potere idratante e nutriente. Mantiene i capelli lucenti e idratati, rafforza le unghie e rende più morbida ed elastica la pelle, grazie alla sua azione emolliente. I modi in cui l’olio di oliva si usa nella cosmesi, per realizzare impacchi e maschere nutrienti, sono moltissimi. Si può preparare una maschera per capelli semplicemente distribuendolo sulle varie ciocche e lasciandolo agire per 30 minuti prima dello shampoo. Oppure, se amate gli scrub fatti in casa, potete prepararne uno mescolando olio di oliva, sale fino o zucchero e qualche goccia di olio di rosa mosqueta, per contrastare le smagliature e levigare la pelle. Il potere idratante ed emolliente dell’olio di oliva rivelerà tutta la sua efficacia come alleato nella routine di bellezza quotidiana di pelle e capelli

Ed ecco sfatato anche l’ultimo dei luoghi comuni sull’olio extravergine di cui volevamo parlarvi oggi. Informarsi è importante, per sfuggire alle fake news o semplicemente agli stereotipi, ai luoghi comuni. Quando poi si parla di olio extravergine d’oliva, questo straordinario protagonista della tavola, dalle preziose proprietà e dal gusto inarrivabile, informarsi diventa anche un piacere: non c’è nulla di meglio, infatti, che verificare queste nostre informazioni… assaporando direttamente l’olio d’oliva del nostro frantoio!

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